
“Io non potrei mai fare quello che fai tu! Ci vuole troppo tempo!”
Questo commento mi è stato rivolto più volte in questi ultimi mesi e mi ha fatto riflettere sul fatto che ormai siamo abituati al tutto e subito: con un click faccio shopping, con un click scarico il file che mi interessa, con la macchina in mezz’ora posso completare almeno quattro o cinque commissioni. Sempre di fretta, velocemente, come se il tempo ci scappasse dalle dita.
In questo modo non siamo più abituati ad avere pazienza e ad apprezzare la fatica che ci vuole per raggiungere un obiettivo o per realizzare un oggetto e quando non otteniamo tutto e subito e magari “senza sbatti” che sta diventando il mantra dei nostri giorni, ci sentiamo sconfitti, sicuri di avere fallito.
Riscoprire il valore delle cose che richiedono tempo come suggerisce Ljuba in questo articolo è importante perché la vita reale, quella in cui viviamo i nostri giorni, spesso non corrisponde ai nostri ritmi ideali.
E per tornare alla frase iniziale il lavoro a maglia manuale non può essere veloce, ci vuole tempo perché le mani intessino i punti necessari a realizzare il lavoro e ci saranno giorni in cui andranno più rapidamente e altri che per mille ragioni procederanno con lentezza. Non è possibile avere un capo realizzato ai ferri in due o tre giorni a meno che non si lavori a macchina. E il tempo speso per la realizzazione del lavoro conta anche per la definizione del suo prezzo.
Alla fine però avremo un capo unico perché anche se si può ripetere il design, la realizzazione non sarà mai uguale a un altra, è la magia del fatto a mano.