Sto facendo un esercizio per me piuttosto difficile. So che si fa comunemente nelle scuole d’arte. Si tratta di sfogliare riviste una volta alla settimana e di tenere da parte tutto quello che mi piace, che sia un vestito, un oggetto o altro ancora. Poi non ci penso più. Per un mese cioè per quattro settimane. Poi tiro fuori tutto e vedo cosa ho messo da parte per capire cosa mi piace e qual’è il mio stile.
E’ piuttosto divertente, ma per me è un esercizio difficile. Per dire so cosa mi piace (salame!) e cosa non mi piace (dolci, broccoli e cavolfiore!) in cucina, so cosa mi piace nella musica (rock, classica) e cosa non mi piace (tecno, jazz, reggae), ma dal punto di vista visivo proprio non lo so. O meglio non me ne rendo conto. Quindi mi devo rilassare e lasciare andare, cosa niente facile.
Oggi è stato il primo giorno, mi sono procurata quattro riviste femminili e via! Purtroppo mi è caduto l’occhio anche sui contenuti, d’altra parte di solito è quello che guardo, anzi che leggo. E così mi sono resa conto che almeno un paio sono fatte con lo stampino: articoli in cui si parla di attualità, più o meno sempre le stesse cose dal femminicidio, agli immigrati, di cinema e televisione con relative interviste ai protagonisti del momento, moda, un pizzico di political correct, gli affari di cuore, beauty, cucina e per finire l’oroscopo.
Domanda: ma sono le donne a cui piace parlare di diete e cucina, figli, amore, suocere e moda o magari lasciate a sé stesse,senza condizionamenti, parlerebbero di qualcosa d’altro?
Il gender, il gender.
È tutto un complotto
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