Breve aggiornamento sulle letture del momento.
Probabilmente non finirò il Simpatizzante, di Viet Thanh Nguyen, Neri Pozza Editore. Ho diligentemente superato la metà, ma davvero per quanto sia un libro scritto bene, questo autore non riesce ad afferrare la mia attenzione. Sarà perché in 260 pagine è successo ben poco. Lui è una talpa, un agente infiltrato nella parte avversa e scrive in prima persona, questa sarebbe la sua confessione. Di 500 pagine. Molte riflessioni, molte considerazioni, ma decisamente poca azione. Non fa per me. Anche se mi chiedo come finirà, non escludo di riprenderlo in mano.
Mentre tenacemente proseguivo nella lettura del Simpatizzante, per una serie di circostanze si sono accumulati almeno tre volumi di autori che conosco bene e che sono curiosa di aprire. Nell’ordine: Carlo Lucarelli, Intrigo italiano, Einaudi, Elizabeth Strout, Mi chiamo Lucy Barton e Tutto è possibile, sempre di Einaudi, e un outsider un libro scritto da uno storico, Alessandro Barbero, Caporetto, Laterza. Raramente leggo libri storici, finita l’esperienza della tesi di laurea, vecchio ordinamento, ho messo la storia in un cassetto e poi il tempo passa e i vecchi amori ritornano.
Ma non è per loro che ho tradito il libro vincitore del premio Pulitzer per la narrativa 2016, è tutta colpa di Antonio Manzini con Pulvis et umbra, Sellerio!
Comincio ad essere geloso di questo qui
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