Fare e disfare è tutto un lavorare! Questo è il motto più conosciuto tra i knitter, ovvero tra coloro che lavorano a maglia. Di solito è sempre un dramma. Il desiderio più o meno segreto di ognuno di noi è di lavorare sereni senza fare errori, senza perdere le maglie strada facendo, senza creare buchi imprevisti e via dicendo.
Se ci capita di dover disfare per qualsiasi motivo è tragedia, disperazione e molto raccapriccio.
Per me no.
Io considero il disfare parte integrante del mio lavoro e non ho nessun problema a tirare il filo e sciogliere i punti eseguiti. Non è sempre stato così, anch’io all’inizio consideravo una vergogna il dover disfare: la dimostrazione pratica della mia incapacità. Poi ho capito che non era così.
Chi lavora sbaglia, è inevitabile, è inutile strapparsi i capelli, bisogna invece armarsi di santa pazienza e ricominciare apportando le modifiche necessarie. E non è tempo perso, non lo è mai perché disfacendo e ricominciando si diventa più consapevoli del proprio lavoro, si impara dagli errori, e si va avanti. Bisogna essere più indulgenti verso sé stessi e imparare a utilizzare il tempo in un altro modo.
E poi ci sono i trucchi, molto utili quando si lavora un motivo traforato: si possono piazzare dei marker per delimitare le sezioni che si devono ripetere, o si può usare la linea di sicurezza e cioè inserire un filo sottile tra le maglie di un ferro in modo che in caso di errori non si debba disfare tutto il lavoro.
Io disfo e ricomincio e tu?