In questi giorni la stanchezza mentale si fa sentire. Non staccare mai non aiuta. Ogni tanto mi chiedo però come si faceva ai tempi in cui le vacanze non esistevano e la lotta per la sopravvivenza impediva la possibilità ai più di prendersi un momento di pausa. Allora mi sento un po’ in colpa e penso che devo smetterla di piangermi addosso. E tiro avanti.
D’altra parte la vita va a momenti come si dice e io ho avuto la mia parte di splendide vacanze al mare, di splendide immersioni sotto’acqua o di passeggiate in alta montagna, quindi sono fortunata perché posso chiudere gli occhi e ricordare.
Probabilmente una volta si era abituati a non staccare mai, forse è questione di allenamento come per lo sport. Certo la vita era più breve, ma diciamocelo anche più lenta. Oggi con il telefonino sempre acceso e noi sempre pronti a rispondere è difficile rallentare il ritmo. Capisco di avere appena scritto una banalità, ma è vero che negli ultimi tempi mi capita di dimenticarlo a casa, forse l’inconscio vuole dirmi qualcosa?
Comunque, dai Toto usciamo!
Corri!
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