
Il Natale sta arrivando sempre più velocemente e come al solito alla fine verrò investita dal suo vortice: quanti regali mi mancano? Oddio e Tizio e Caio??? Come ho fatto a dimenticarmene!!!
Un classico.
Questo perché è vero che lavoro a maglia per gran parte del mio tempo, ma per scelta non faccio a nessuno regali fatti a maglia da me e così ogni anno devo trovare una soluzione diversa.
So che è un luogo comune: una knitter preparerà con cura e con amore regali fatti dalle sue manine d’oro per tutti i componenti della famiglia, ma io esco dal clichè e adesso vi spiego perché.
Quando ho ripreso i ferri in mano dopo anni mi è sembrata un’idea fantastica lavorare in estate per i regali di natale da destinare a amici e cugini. Così mi sono messa a pensare al modello adatto per ognuno, al tipo di filato e di colore e alla fine ho prodotto: una sciarpa ad anello per mio cugino di un colore verde sportivo che mi sembrava adatto a un ragazzo di vent’anni.
Poi mi sono dedicata alle sciarpe: una per mia cugina che viveva a New York realizzata in un filato spesso, ho pensato che laggiù gli inverni sono belli freddi, e un’altra per un caro amico, in realtà l’unico che mi ha dato un po’ di soddisfazione.
Infine per la moglie di mio zio, che ogni tanto sferruzza e quindi può apprezzare, ho prodotto una sciarpina bianca traforata, in realtà il mio primo lavoro traforato in assoluto.
Poi è arrivato Natale. L’entusiasmo e la gioia nei loro occhi quando hanno aperto i pacchetti era pari a zero, anzi forse qualcosa meno. Potevo risparmiarmi la fatica. Ma la cosa interessante è che in quella famiglia hanno sempre considerato lo scambio dei regali come una cosa futile e indotta da questa corrotta società dei consumi, quindi pensavo che avrebbero apprezzato dei regali fatti a mano e pensati apposta per loro.
Non importa, dopotutto è proprio vero che nessuno è profeta in patria.