
Mi sono resa conto che alcune informazioni che tendo a dare per scontate in realtà non lo sono.
Ormai i tempi sono cambiati e certe conoscenze si sono perse, nonne e zie ci sono ancora, ma magari da giovani invece di sferruzzare giravano in mini gonna o in jeans e maglietta e facevano acquisti ai grandi magazzini senza badare troppo alla composizione del capo che acquistavano.
Tutto bene, è normale, ma io voglio che voi sappiate che differenza c’è fra lana, seta e cotone così ho pensato di parlarvi dei filati che uso nella realizzazione dei miei capi e intanto spiegarvi cosa sono e da dove arrivano.
Cominciamo dalla lana.
Con il termine lana intendiamo una fibra tessile naturale di origine animale che si ottiene dal pelo di pecore, capre, alpaca, conigli, cammelli, lama, vigogna e yak. Oggi parliamo della lana ottenuta dalle pecore.
Le pecore sono uno degli animali più diffusi al mondo e dovete sapere che ogni continente ha il suo buon numero di razze, io vi ho parlato recentemente ad esempio della pecora Brogna originaria di una valle del veneto, ma se fate una piccola ricerca ne troverete decine.
Quando pensate alla lana ottenuta dalla tosa delle pecore ricordatevi che la sua funzione è di proteggere l’animale sia dal caldo che dal freddo, di conseguenza le caratteristiche di questa fibra sono un buon potere isolante e una certa idrorepellenza.
Al tatto la lana di solito è un po’ ruvida e questo può causare irritazione alle pelli sensibili come la mia, è normale, il trucco per capire se la sciarpa o il cappello o la maglia che avete davanti vi farà soffrire di pizzicori infernali è provare ad appoggiare il capo sul collo: se lo sentite ruvido pizzicherà di sicuro.
Per fortuna non siamo tutti uguali: una volta ho sferruzzato una lana molto pungente per fare una sciarpa ad un amico che l’ha indossata tranquillo senza sentire alcun disagio!
Si parla di pura lana quando il filato o il capo sono composti da sola lana, si parla di pura lana vergine per intendere che si è utilizzata lana di tosa, non rigenerata, e per certificarlo esiste un marchio, il Woolmark.
Per lana rigenerata s’intende la lana ottenuta dal riciclaggio degli indumenti o dagli scarti di lavorazione.
Tutto chiaro fin qui? Bene nella prossima puntata vi parlerò della lana Merino che è quella che utilizzo nella realizzazione dei miei capi e adesso torno a impugnare i ferri!