
E’ interessante notare come il tempo cambi la mentalità delle persone.
Una volta le cose fatte a mano erano la norma. Adesso sono la rarità.
Una volta si apprezzava un lavoro ben fatto perché tutti si facevano da soli sciarpe o cappelli o borse o qualsiasi altro oggetto che servisse nella vita quotidiana, ma non tutti avevano le mani d’oro quindi un lavoro ben fatto era fatto a mano, come lo facevano tutti, ma il risultato era diverso: più regolare ad esempio visto che ognuno di noi ha mani diverse che ottengono risultati diversi.
Adesso siamo abituati al fatto a macchina, al tutto perfetto e tutto uguale e quando vediamo qualcosa fatto a mano apprezziamo lo sforzo, ma ci sembra sempre meno completo o rifinito rispetto all’oggetto prodotto in serie, che oltretutto di sicuro costa meno.
Invece fermiamoci un momento a pensare, tipo dieci secondi.
Dietro a un orecchino, una cornice, un cappello fatto a mano non c’è solo il lavoro materiale, ma l’idea, la ricerca dei materiali, la conoscenza della tecnica adatta per realizzarlo e il tempo impiegato per crearlo.
Non è un oggetto creato in serie perché fatto a mano significa che se una persona realizza due cappelli con lo stesso filato e gli stessi ferri per un motivo o per l’altro non verranno mai del tutto uguali e questo vale anche per altri oggetti creati a mano.
Quindi ogni creazione artigiana è unica in sé.
Pensateci quando visitate un mercatino di natale e vi trovate davanti al fatidico fatto a mano.
Ma quindi se faccio un robot con le mani che fa le cose posso chiamarle ‘fatte a mano macchina’?
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