Che lavoro fai?
Non produco reddito.
Per anni questa è stata la risposta alla domanda del secolo. Ogni tanto anche: casalinga. In realtà è una domanda a cui non ho mai saputo rispondere perché non ho mai avuto un lavoro, come dire… convenzionale. Di lavori ne ho fatti tanti e ogni tanto ho provato ad addentrarmi in spiegazioni a chi mi chiedeva, ma i risultati sono sempre stati deludenti.
Il lavoro principale, quello che ho mantenuto per più tempo nel corso degli anni, è stato la codificatrice. Alzi la mano chi ha capito cosa facevo! Vabbé vi do un suggerimento: il settore sono le ricerche di mercato, e cioè lo studio e l’analisi dei comportamenti dei consumatori riguardo a beni specifici. Chiaro no?
Queste analisi si conducono compilando dei questionari che spesso contengono delle domande aperte, dove l’intervistato è incoraggiato a dire la sua opinione e l’intervistatrice deve scrivere il più dettagliatamente possibile le risposte. Queste non sono domande precompilate e per elaborarle entrano in scena i codificatori che leggono quanto scritto, creano un codice e procedono ad applicarlo alle singole risposte, o almeno era quello che si faceva quando lavoravo io, adesso ovviamente sarà tutto diverso.
Avete capito perché evitavo di spiegarlo?
Avere un lavoro definito aiuta a sentirsi definiti? Bho… in ogni caso adesso scelgo la risposta a seconda di chi ho davanti: consulente (parola magica che vuol dire tutto e niente) / insegno a lavorare a maglia/ knitter designer ( il mio preferito perché tanto l’inglese non lo sa nessuno!).
Astrologa non lo dico mai, ma c’è anche questo. Il MicroOroscopo mi ha aiutato insieme al lavoro a maglia in tempi molto difficili, era una piccola pausa tra pensieri e preoccupazioni molto materiali (come pago l’affitto? Cosa cucino stasera?), in cui potevo sorridere.
Stelle e gomitoli, in fondo è questo quello che mi diverte.