Questo è il mio quaderno di lavoro. Io m’invento modelli a maglia e ho bisogno di un quaderno di lavoro.
Io non ho mai nessuna voglia di usarlo, ma è indispensabile. Perché è vero che creare rende liberi, creare ci fa realizzare, creare è meraviglioso, ma diciamocelo, è un lavoraccio!
Il lato nascosto dei lavori creativi, che sia scrivere romanzi o racconti o creare modelli fatti a maglia o a uncinetto, è la disciplina, il metodo e la rigorosa applicazione. Già scriverlo mi stanca…
Chi scrive deve o anzi dovrebbe esercitarsi ogni giorno, poi appuntarsi le idee, fare ricerche e passare ore alla ricerca della parola più adatta ad esprimere il concetto che ha in mente. Avete mai provato a descrivere una scena d’azione, non so… una bella rapina in banca? Quante ne abbiamo viste in televisione o al cinema? Ma un conto è vederla e un conto è raccontarla per iscritto.
Stessa cosa con i modelli a maglia. Se voglio che altri riescano a realizzare quello che ho in mente devo scrivere diligentemente tutto quello che faccio, ferro dopo ferro. Tipo che se mi entusiasmo per un punto e poi mi dimentico di scrivere i passaggi sono finita, non riuscirò più a ricostruirli a meno di mettermi a rifare tutto.
Quando ho cominciato non credevo che fosse così fondamentale scrivere tutto, pensavo, sì dai poi mi ricordo. Grave, gravisssssimo errore! Soprattutto quando scopri che non tornano i conti, panico!
Così mi sono dovuta abituare mio malgrado perché non sono davvero il tipo precisino che a scuola aveva i quaderni in ordine, magari con la copertina, o che usava il bianchetto per cancellare e riscrivere. Ricordo delle compagne di scuola che avevano i quaderni pesanti per il bianchetto! Io preferivo pasticciare, e lo faccio ancora.
Direi che questo è il lato più noioso del mio lavoro creativo, ma vi assicuro che ho imparato sulla mia pelle a segnare ogni punto!
Hai proprio ragione
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