
Per questo mese avevo altro in programma, ma quando mia madre mi ha messo in mano il libro di Antonio Manzini Ah l’amore l’amore, Sellerio Editore tutto il resto è passato in secondo piano.
Ritorna il vicequestore Schiavone in una storia ambientata ad Aosta e in gran parte nell’ospedale dove è stato ricoverato dopo la sparatoria con cui si chiudeva l’ultimo libro.
Ritroviamo i soliti personaggi e questa volta li seguiamo più da vicino nelle loro vicende personali e alla fine più che il caso di omicidio mi ha tenuto attaccata alle pagine la vicenda di Casella e sono morta dal ridere per quelle di Antonio Scipioni.
Rocco Schiavone questa volta è un po’ meno sopra le righe e molto più stanco, ma il fatto che l’indagato di turno sia il medico che l’ha operato non gli va giù e quindi è costretto a immergersi ancora una volta nella melma per trovare il colpevole di turno.
Un libro che come sempre mi capita con questo autore ho letto in tre giorni e questo è un male perché adesso sono costretta ad aspettare chissà quanto per il seguito!