
Amica della mia giovinezza è la prima raccolta di racconti che ho letto di Alice Munro, canadese, premio Nobel per la letteratura nel 2013 per la sua maestria nel racconto breve contemporaneo.
Ho fatto un po’ fatica a leggerlo perché è una scrittura diversa da quella di Elizabeth Strouth o Kent Harouf. Scorrevole, ma lenta allo stesso tempo.
In questa raccolta di racconti protagoniste sono le donne e le loro vite viste attraverso il punto di vista di un marito, di un amante o più spesso dal punto di vista di un’amica che ha attraversato per un momento le loro vite.
L’accento è sulle scelte sentimentali mediate dalla loro personalità.
I racconti sono costruiti andando avanti e indietro nel tempo e alla fine si interrompono più che concludersi. Un po’ come quando in una fase della nostra vita incontriamo una persona, la frequentiamo assiduamente per settimane o per mesi o per anni, poi gli equilibri cambiano e la perdiamo di vista.
La narrazione si interrompe, ma la vita va avanti.
Una lettura interessante, un’autrice da conoscere meglio.
[…] vi piace la scrittura al femminile non potete perdervi i racconti di Alice Munro e nemmeno i libri di Elizabeth Strout a partire da Olive Kitteridge, da completare con il libro […]
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