Voi sapete cos’è uno Yak?
Vediamo… Una tipica espressione di stupore oppure il nome di un personaggio buffo dei cartoni animati o un bovino?
Poi ditemi cosa vi è venuto in mente.
Uno yak è un bovino molto grande e peloso che vive negli altopiani del Tibet. Lo yak ama il freddo, è erbivoro ed è fondamentale per la vita delle popolazioni tibetane, un po’ come lo era il bisonte per i Nativi Americani e secondo me un po’ gli assomiglia.
E’ ormai qualche anno che la loro lana viene utilizzata in maglieria, la si ottiene senza bisogno di tosare l’animale ma semplicemente raccogliendo il pelo in eccesso con il processo della pettinatura e per questo viene considerata più sostenibile per il benessere dell’animale.
La prima volta che ho lavorato questo filato si trattava di una matassa di mYak un’azienda fondata da due italiani che collaborano con le popolazioni nomadi tibetane importando la fibra che viene poi lavorata nel biellese ed è stata una bella esperienza: toccare qualcosa di nuovo è sempre entusiasmante!
Ho ritrovato lo yak nei gomitoli di Merino Yak di Laines du Nord, un filato particolare composto da 70% lana merino, 15% yak e 15% alpaca di cui Alice Twain ha scritto una bella recensione e che ho utilizzato per realizzare una sciarpa bicolore.
La sciarpa più calda, morbida e leggera che ho mai fatto!
Nonostante la consistenza del filato che ho lavorato con i ferri del 5 quando si indossa il capo ci si dimentica di averlo tanto è comodo.
La sciarpa per ora la trovate in pronta consegna nello shop, ma sto lavorando alle istruzioni suggerimenti per il nome?